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Elogio di un genio: Ikko Tanaka

Ancora per pochi giorni il Museo d’Arte della Prefettura di Nara, nel novantesimo anniversario dalla nascita, dedica una mostra ad uno dei suoi cittadini più eminenti: lo straordinario grafico Ikko Tanaka.

by Giacomo Donati

Il percorso compiuto da Ikko Tanaka ricalca probabilmente lo stesso di molti altri giapponesi: dopo aver trascorso la propria infanzia nella cittadina di Nara, passo passo abbandona la provincia per raggiungere la grande città, prima andando a studiare presso l’istituto di Belle Arti di Kyoto, dove svolge anche le prime esperienze come designer di tessuti, passando poi per Osaka, dove diventa un grafico a tutti gli effetti, per finire a Tokyo, dove a trentatré anni fonda il suo studio personale.

Entrando più nel dettaglio, alcune date in particolare hanno segnato delle tappe fondamentali nell’evoluzione dello stile di Tanaka:

- i primi lavori da assistente del pittore Jiro Yoshihara a Osaka nel 1953, nei quali inizia a sperimentare tecniche prese dal collage combinate con la tipografia pura
- la scoperta dei lavori di Ryuichi Yamashiro nel 1954, che lo spingono a trasferirsi a Tokyo e a lavorare maggiormente sulla tipografia pura
- il viaggio a New York nel 1960 per approfondire la conoscenza diretta della grafica americana
- la personale tenuta nel 1965 ad Amsterdam, che oltre a guadagnare un ulteriore riconoscimento internazionale al suo lavoro, lo mette maggiormente in contatto con la grafica europea


Il resto, come si suol dire, è storia; quella di un genio, che edifica le basi della grafica nipponica, fondendo motivi eminentemente giapponesi e astrazione geometrica occidentale, con alcuni dei progetti di grafica più riconosciuti, in patria e all’estero, e che vedono coinvolte alcune delle realtà più importanti: Loft, Muji, Saison, Seibu Department Store, Issey Miyake, per citarne soltanto alcuni.

Un tratto inconfondibile, una sensibilità unica, che ha fatto scuola e che influenza ancora oggi grafici e illustratori ad ogni angolo del globo: questo e molto altro è Ikko Tanaka, la cui meravigliosa creatività non si può sintetizzare in poche parole ma va assaporata poco alla volta attingendo direttamente dalle sue opere, com’è possibile fare fino al 15 marzo 2020 a Nara, ma anche in rete e ovunque torneranno (senza dubbio) a rendergli omaggio.

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