Questo sito usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione. Continuando la navigazione si accetta la nostra cookie policy.

Chiudi

Carrello vuoto

Checkout Svuota

Esplorando il Giappone: le isole Oki

Un viaggio alla scoperta di una delle località meno battute dal turismo, ricca di storia, tradizioni e cultura, ma anche meta ideale per amanti della natura e della pesca sportiva.

by Nanban

Definite verso la fine dell’Ottocento dallo scrittore greco di origini irlandesi Lafcadio Hearn, celebre conoscitore del Giappone, una delle “parti meno conosciute dell'Impero giapponese” e ancora oggi estranee ai principali circuiti turistici giapponesi, le isole dell’arcipelago di Oki, nel Mar del Giappone, si trovano al largo di Matsue, capitale della Prefettura di Shimane, e all’interno del Parco nazionale di Daisen-Oki, del quale costituiscono l’estensione insulare.

Al giorno d’oggi è possibile raggiungere le isole in aereo, ma ai tempi di Hearn l’unico approdo era quello marittimo e la descrizione del suo arrivo trasuda della poesia che offriva un tale viaggio: “Il biancore luminoso che ci circondava ha proseguito a rimanere immutato per meno di un'ora. Poi, dall'orizzonte verso il quale ci dirigevamo a bordo dell’imbarcazione a vapore, cominciò a definirsi una piccola vaghezza grigia. Si allungava velocemente e sembrava una nuvola. E una nuvola si rivelò; ma lentamente, sotto di essa, sagome azzurre velate cominciarono a stagliarsi contro il bianco, fino a delinearsi in una catena di montagne. Divennero via via più alte e più blu - una piccola catena montuosa, con una forma più pallida che torreggiava nel mezzo fino a tre volte più alta delle altre, e adorna di nubi - Takuhizan, la montagna sacra di Oki, nell'isola di Nishinoshima.”

Nell’ultimo secolo il numero di abitanti e pressoché dimezzato e soltanto quattro delle 180 isole sono abitate: Chiburishima, Nakanoshima, Nishinoshima e Dōgo.

Designate Patrimonio Unesco dal 2013 in ragione della loro ricchezza geologica, le isole del piccolo arcipelago si presentano come dei batuffoli verdi che spuntano dalle acque e ancor prima dell’approdo offrono uno scenario mozzafiato, caratterizzato da falesie e grotte frutto dell’erosione marina, ma anche da vaste foreste vergini.

Il mare circostante, influenzato dalla corrente calda oceanica di Tsushima, non soltanto è estremamente pescoso, ma favorisce una crescita superiore dei pesci che lo popolano, il che rende le isole un paradiso per gli amanti della pesca sportiva.

Una volta avventuratisi sulla terraferma, l’esplorazione delle foreste delle isole si accompagnano alla visita di innumerevoli santuari, a dimostrazione della prosperità del piccolo arcipelago sin dai tempi antichi.

Ci sono moltissimi antichi santuari nelle isole, a quattro dei quali è stato attribuito il rispettato rango di Myojin Taisha, in quanto dedicati a importanti divinità (in Giappone soltanto 226 templi posseggono tale rango): i santuari di Ise-no-mikoto, Mizuwakasu, Uzuka-mikoto e Yurahime.

La ricchezza della natura, il numero, la bellezza, la varietà dei riti e dei festival che si tengono in questa moltitudine di templi, cui sono associate arti performative scomparse nel resto del Giappone o attività come il sumo fra bufali (Oki Ushi-tsuki), rendono la visita delle isole Oki un’occasione unica per discostarsi dalle rotte turistiche più frequentate e per assaporare un’esperienza del Giappone decisamente originale.

SHOP THE STORY