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Cosmo-eggs: esperimenti giapponesi sull’Antropocene

Interrogando le ecologie della coesistenza attraverso la creazione di risonanze e dissonanze in un contesto di collaborazione multi-disciplinare

by Giacomo Donati

L’ecologia e la convivenza degli esseri umani con creature ed elementi che abitano il pianeta terra sono temi da sempre centrali nel pensiero giapponese.

La particolare esposizione del Giappone alle forze della natura in tutte le sue forme più distruttive - terremoti, eruzioni, tsunami - ne hanno fatto giocoforza il centro privilegiato ed ideale di questa riflessione, che si è fatta ancora più prepotente dacché si discute dell’avvento di quella che viene definita fra gli studiosi Antropocene, vale a dire: una nuova era geologica caratterizzata dall’esplosione sempre più inarrestabile sulla terra dell’attività umana.

Per approfondire questo tema, il Padiglione giapponese della Biennale d’Arte (11 Maggio - 24 Novembre 2019) presenta quest’anno il lavoro di un team composto da soggetti appartenenti a diversi ambiti, tangenti e complementari fra loro: un’artista, un compositore, un antropologo e un architetto.

Il progetto, denominato Cosmo-eggs e curato da Hiroyuki Hattori, prende spunto dal lavoro che l’artista Motoyuki Shitamichi conduce da anni sulle c.d. tsunami-ishi, gigantesche pietre scaraventate in riva al mare dalle profondità dell’oceano per effetto dei maremoti.
Presenti un po’ ovunque nel mondo e rintracciabili in Giappone nelle isole Miyako e Yaeyama nell’arcipelago pacifico di Okinawa, questi macigni, simili a meteoriti, occupano spazi da tempo reclamati dall’uomo e sono inevitabilmente diventati anche ricetto di forme di vita vegetale e di colonie di uccelli migratori.

Il compositore Taro Yasuno presenta dunque una composizione che richiama il canto degli uccelli, eseguita in maniera automatica da una serie di bracci meccanici che azionano i tasti di oboe sparsi per il Padiglione.
L’aria necessaria ad azionare gli strumenti viene fornita da un grande pallone arancione, quasi un gigantesco mantice, che si estende dalle fondamenta del Padiglione fin dentro la sala principale.

Il titolo Cosmo-Eggs deriva dai vari miti diffusi in tutto il mondo riguardanti la nascita di creature umane e non umane dall'Uovo Cosmico.
L’antropologo Toshiaki Ishikura, specializzato in mitologia comparativa, unisce quindi credenze locali, mitologia e folklore legati allo tsunami in varie parti dell'Asia (come ad esempio la regione di Ryukyu e Taiwan) per sviluppare una nuova allegoria mitologica che riconsidera la relazione tra l’uomo e la natura.

L’architetto Fuminori Nousaku, infine, amalgama nello spazio i diversi elementi del progetto: mentre brani della composizione sono riprodotti sporadicamente dai bracci meccanici, su diversi schermi sono proiettate in loop le immagini di questi massi/uova, partecipi della vita circostante e al contempo indifferenti come entità cosmiche provenienti da un altro mondo, e brani della nuova mitologia uomo-natura sono incisi nelle pareti circostanti, creando una narrativa avvolgente ed sfaccettata.

Talvolta, in maniera imprevedibile, video, musica, testo e spazio nel loro complesso si uniscono in una risonanza armoniosa mentre, al contrario, ci sono momenti di dissonanza quando tutto è in conflitto e gli elementi si scontrano ferocemente l'uno contro l'altro.

Attraverso una collaborazione che apre un luogo di generazione e cambiamento continui attraverso la sovrapposizione di creazioni eterogenee da parte di individui di diverse aree di competenza, si mette in discussione l'ecologia della simbiosi e della convivenza.

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