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Il tempio di Yayoi

Nel cuore di Tokyo si è acceso un nuovo faro, che invita chi lo raggiunge ad immergersi nelle atmosfere stranianti ed esplosive di una delle più grandi artiste giapponesi del nostro secolo, Yayoi Kusama.

by Nanban

Nel cuore di Tokyo si è acceso un nuovo faro, che invita chi lo raggiunge ad immergersi nelle atmosfere stranianti ed esplosive di una delle più grandi artiste giapponesi del nostro secolo, Yayoi Kusama.

Un altro punto nello spazio, che si aggiunge ad infiniti altri disegnati nel corso di una vita. Con l’unica differenza che questo punto tratteggiato sulla mappa di Tokyo si sviluppa per ben cinque piani, accogliendone a sua volta una discreta quantità. Questo ed altro è il nuovissimo museo appena inaugurato nella capitale giapponese, dedicato all’opera vastissima della leggendaria Yayoi Kusama.

Partita alla volta di New York all’età di 28 anni, lasciandosi alle spalle la città natale, Matsumoto, nella prefettura di Nagano, Yayoi Kusama ha sviluppato a cavallo degli anni 60 e 70 la sua estetica, che da sempre ruota attorno al tema dei pois, un pattern inizialmente frutto di allucinazioni provocatele dagli abusi subiti dalla madre quando era ancora adolescente. Visioni che la tormentano ancora oggi - dal suo rientro in Giappone nel 1973 vive spontaneamente e si cura in una clinica psichiatrica - e che traduce in opere visionarie e spesso coloratissime, che declina anche in spazi che possono essere vissuti e visitati.

Raggiunta la ragguardevole età di 88 anni, l’indiscutibile vertice del movimento artistico contemporaneo giapponese si concede dunque di edificare un tempio alla sua arte, alle sue ossessioni e all’universo in cui vive quotidianamente; uno spazio dal quale disseminare il suo messaggio di pace e amore, di cui da sempre si è fatta alfiere.

Il museo, situato nel quartiere di Shinjuku, a poca distanza dallo studio dell’artista, sarà accessibile dietro prenotazione soltanto a un numero ristretto di visitatori: duecento al giorno, suddivisi in quattro fasce orarie, che si potranno immergere ciascuno per 90 minuti nel mondo della Kusama, partendo dai grandi dipinti a pois, passando attraverso i campi di luci e concludendo con le celeberrime zucche.

"Uno spazio dal quale disseminare il suo messaggio di pace e amore, di cui da sempre si è fatta alfiere"

Ogni anno si terranno diverse lectures e due mostre, la prima in assoluto delle quali, dal titolo “Creation is a Solitary Pursuit, Love is What Brings You Closer to Art”, ospita due sezioni: la prima, My Eternal Soul è composta da una raccolta di grandi dipinti in acrilico iniziata nel 2009; la seconda, Love Forever, è un insieme di 50 serigrafie di disegni a penna e, ancora una volta, uno straordinario inno all’amore.

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