Questo sito usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione. Continuando la navigazione si accetta la nostra cookie policy.

Chiudi

Carrello vuoto

Checkout Svuota

Sognando ceramiche giapponesi

Non soltanto un set di ciotole per il riso, ma anche un progetto geniale che invita a scoprire in modo elegante ed essenziale la produzione di cinque delle principali regioni di produzione della ceramica in Giappone, un racconto che è anche tutto da assaporare.

In un paese dove ci sono così tante espressioni dell'arte della ceramica, è quasi impossibile se non per gli intenditori avere una visione onnicomprensiva su ciò che distingue una scuola di ceramica da un'altra.
Questo è il motivo per cui, per permettere a chiunque di godere e apprezzare la bellezza di alcuni dei migliori esiti del vasto mondo della ceramica giapponese, è stato creato il progetto “THE rice bowl” (da noi tradotto in “ciotola THE”).

Una collezione di ciotole di riso della stessa forma, dello stesso colore e provenienti da cinque diverse zone rinomate per la produzione di ceramica.

Al fine di evidenziare al meglio le caratteristiche di ogni singola zona di produzione, come terra e pietra, smalto, finitura, ogni ciotola di riso doveva essere rifinita in bianco e doveva essere progettata per adattarsi perfettamente alla mano del suo utilizzatore: in questo modo è stato definito il suo diametro di 12 centimetri, dal diametro medio delle mani dei giapponesi quando toccando pollice e indice vengono a formare un semicerchio. In altre parole, questa è la dimensione perfetta che si adatta naturalmente a una mano.
L'altezza è stata poi fissata nella metà del diametro, che è di 6 centimetri, poiché il rapporto tra il dito indice e il pollice si dice sia sempre esattamente 2:1.

Ciotola THE - Kiyomizu

Durante lo sviluppo del progetto è emerso un fatto interessante.

Dalle ricerche svolte è emerso che anticamente, per la sua forma sferica, la ciotola “Wan” (com’è definita la ciotola di riso) si chiamava “Mari” (antico termine giapponese per “palla”) e che, nonostante le diverse forme, si diceva che la "ciotola ideale" fosse quella che creava una sfera di 4 sun (equivalenti a 12 centimetri) quando due ciotole erano messe una sull’altra: esattamente lo stesso rapporto 2:1 della "ciotola THE”.

Ciotola THE - Seto

Per secoli, il diametro di 12 centimetri (4 sun) si è affermato come standard comune attraverso più regioni in tutto il Giappone, anche se molto presto quasi nessuno era più in grado di dire perché.
Tali unità di misura, incise nell’antica storia del Giappone, derivavano semplicemente dalle misurazioni e dalle proporzioni del corpo umano, conosciute collettivamente come "Shindoshaku".
Nei tempi moderni, le ciotole di riso hanno assunto molte forme, dimensioni e proporzioni per soddisfare la domanda in continua evoluzione del mercato e in tal modo le vecchie proporzioni naturali sono andate perse.
Alla fine, ironia della sorte, il progetto “THE rice bowl”, inseguendo il design della ciotola per il riso ideale, ha involontariamente reintrodotto il disegno antico che era stato dimenticato, restituendo alla ciotola per il riso le sue proporzioni organiche.

All'inizio sono state realizzate cinque diverse ciotole da cinque regioni del Giappone note per i loro distintivi stili di ceramica. Gli stili includevano Arita (Prefettura di Saga), Kiyomizu (Prefettura di Kyoto), Shigaraki (Prefettura di Shiga), Seto (Prefettura di Aichi) e Mashiko (Prefettura di Tochigi).
Ogni regione ha la sua tecnica, dalla tecnica “Hishaku-Gake” di Arita a quella “Kohiki” di Kyoto, materiali diversi, sempre legati a materiali naturali disponibili nelle rispettive aree, diverse smaltature e tutte queste differenze possono essere apprezzate in modo sorprendente in tutta la collezione di “ciotole THE”, rendendola un vero e proprio tour ideale attraverso il Giappone.

Ciotole THE - Karatsu e Mino

Infine, a tale collezione furono aggiunte alcune altre ciotole, secondo gli stessi principi, ma con una piccola, grande differenza: le nuove ciotole provenivano ancora da alcune delle regioni più rinomate in cui si produce la ceramica giapponese e con le medesime proporzioni, ma questa volta l’idea era che fossero realizzate a mano una ad una da alcuni dei più celebri laboratori di ceramica Karatsu (Prefettura di Saga) e Mino (Prefettura di Gifu), le quali hanno avuto un profondo coinvolgimento nella cultura della cerimonia del tè, che di per sé ha dato un grande contributo allo sviluppo della cultura della ceramica in Giappone.
E la finitura non era più in bianco, ma ricorda i colori che appartengono a ciascuna zona di produzione e nessuna ciotola è uguale all'altra, in quanto ci possono essere piccole differenze a seconda della gradazione raggiunta dal forno, del tempo, della stagione e così via.

Un viaggio affascinante, una ciotola alla volta, un progetto che porta a casa un piccolo, straordinario mondo.

SHOP THE STORY